Nell’ambito del progetto “Adozioni consapevoli” con Roma Capitale, le guardie zoofile dell’OIPA hanno intensificato le operazioni di controllo del microchip monitorando alcuni parchi e ville storiche di Roma, nello specifico Villa Pamphili, Villa Borghese e Villa Ada Savoia e nelle aree non recintate riservate ai cani.
Chi possiede un cane deve obbligatoriamente identificarlo con microchip all’anagrafe canina (L. 281/1991, L.R. 34/1997, DGR 621/2016), in caso di mancata immissione la sanzione prevista per la regione Lazio può andare da 154,00 a 1540,00 euro. Introdotto nel 1991, il microchip è obbligatorio per il cane e sostituisce il tatuaggio, pratica oramai non più utilizzata.
Viene applicato in tutti gli ambulatori veterinari abilitati. Il prezzo varia a seconda se ad applicarlo è un medico veterinario privato o dell’ASL. Solitamente i cani vaganti recuperati sono microchippati a carico dell’ASL.
Ma come è fatto il microchip? È un transponder formato da una capsula di vetro biocompatibile, che viene iniettata sottopelle attraverso l’utilizzo di apposite siringhe sterili monouso. Non c’è la possibilità che venga rigettato, non provoca dolore all’animale, non gli dà fastidio, né tanto meno emette onde dannose per la sua salute. Si tratta di un dispositivo che sfrutta la tecnologia R.F.ID (Radio Frequency Identification), onde a radiofrequenza che si attivano solo quando viene avvicinato il lettore.
Al suo interno c’è un chip decodificabile tramite l’apposito lettore solo da veterinari abilitati, dagli operatori dei canili, dalle ASL, dalla Polizia Municipale e dalle guardie zoofile che ne sono in possesso.
È l’unico sistema identificativo internazionale consentito, essendo dotato di una sequenza di 15 numeri, che permette di conoscere il paese di provenienza e residenza dell’animale, il codice identificativo dell’azienda di produzione del microchip stesso, l’identificazione del soggetto e del proprietario a cui fa capo.
Il microchip è come una sorta di carta d’identità dell’animale e rappresenta uno degli strumenti più efficaci per gestire il randagismo, per prevenire il triste fenomeno dell’abbandono e consente di rintracciare il proprio cane in caso di fuga o di smarrimento.