“La soluzione non è svuotare la vasca col cucchiaino, ma chiudere il rubinetto. Siamo qui per difendere i diritti di esseri viventi trattati come pacchi, ancora una volta. La cosa tragicomica è che questi pacchi vanno spediti in Campania, nota per non avere problemi di randagismo e sovrannumero all’interno dei canili”. Queste le parole di Veronica Anastasio, delegata e guardia zoofila dell’OIPA di Palermo, che da giorni prende parte alla protesta fuori dalle porte del canile di Palermo.

Dopo giorni di lotte, battaglie e presidi ai cancelli del canile ex-mattatoio, purtroppo i primi 5 cani sono partiti dal canile di Palermo, deportati e spostati come pacchi postali verso un canile della Campania, sovraffollato (con circa 750 cani), giudicato negativamente, sia da un punto di vista strutturale che organizzativo, da parte di una delegazione veterinaria di Palermo.

La situazione è degenerata nelle ultime ore: lunedì 18 l’associazione vincitrice di questo discussissimo e criticatissimo bando (SRL Dog’s Town) si è presentata, senza che i volontari fossero stati avvertiti, per la seconda volta con dei mezzi per iniziare questa deportazione. Proprio come la prima volta, ad ottobre 2018, le guardie zoofile dell’OIPA sono intervenute per verificare che i mezzi di trasporto fossero adeguati a garantire le minime condizioni di benessere durante il trasporto: e, proprio come l’altra volta, anche lunedì erano state rivelate delle anomalie dei mezzi sulla base del regolamento CE n°1/2005 (sul trasporto di animali vivi). Se la prima volta l’intervento delle guardie zoofile OIPA avevano permesso ai NAS di impedire questo primo trasferimento, questa seconda volta non ci sono stati i dovuti blocchi da parte dell’Assessorato della Salute del comune di Palermo.

Dopo il controllo delle guardie zoofile dell’OIPA, che hanno richiesto l’intervento dei NAS nonostante le rimostranze, era stato possibile impedire momentaneamente il trasferimento dei cani, proprio sulla base delle troppe irregolarità riscontrate. Nonostante questo, in serata, erano stati autorizzati al trasporto di sei cani (che avrebbero comunque viaggiato in gabbie non a norma) anche se, dopo aver caricato il primo, è stato necessario fare un passo indietro perché in pochi secondi il cane ha masticato tutto il tappetino della doccia usato come bieco tentativo di porre un materiale antisdrucciolo, come richiesto dalla normativa.

La situazione è diventata sempre più tesa ed incerta: martedì, infatti, un sit-in costante di volontari e cittadini, tra cui anche il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli, aveva l’obiettivo di impedire la partenza dei furgoni, presenti proprio fuori dalla struttura, soprattutto in seguito delle dichiarazioni dell’ASP secondo la quale era necessario procedere in modo urgente a questo primo trasporto. La presenza del sit-in, fatto sgomberare in tarda serata, aveva impedito che martedì i cani venissero spostati, ma di fronte a così tanti comportamenti scorretti e loschi, la protesta è ripartita questa mattina, intorno alle sei: la paura era infatti che, nonostante i mezzi non fossero a norma, nonostante il bando richiedesse che gli spostamenti dovessero essere di un minimo di 20 cani alla volta, si facesse uno spostamento nella notte o in prima mattina. E purtroppo, così è stato: arrivati di fronte al canile, i volontari e cittadini che volevano impedire questo assurdo spostamento si sono trovati di fronte le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, che hanno permesso ad un furgone di spostare i primi sei cani, usando tra l’altro un’uscita secondaria.

;”>Questo ennesimo fatto non fa che gettare sempre più una luce negativa su questo intero spostamento: un’assurdità che è nata con la creazione di un bando di ben 380mila euro versati per spostare per soli sei mesi dei cani dal canile di Palermo ad un canile di Caserta, strutturalmente inadatto, in una regione con un altissimo tasso di randagismo. Una modalità, questa, di gestione del randagismo che non è assolutamente efficace nel gestire un fenomeno che ha contorni preoccupanti nella regione Sicilia: al posto che elaborare un programma serio di monitoraggio, sterilizzazione e promozione dell’adozioni, la scelta di indire un bando di questo tipo è assurda, inefficace e costituisce uno spreco di soldi pubblici.

Anche la scelta dei cani, quasi tutti pitbull e molossi con problematiche di vario genere, dall’aggressività alla fobia, ha destato fin da subito proteste e dubbi. Inoltre, come potersi fidare di un’associazione che per ben due volte ha tentato di spostare i cani utilizzando dei mezzi assolutamente non a norma?

Gli sforzi delle associazioni, però, non finiranno qui: non si può accettare che i diritti degli animali vengano calpestati in modo così ingiusto.


CANILE DI PALERMO, LE GUARDIE ZOOFILE DELL’OIPA RICHIEDONO ALL’ASSESSORATO DELLA SALUTE IL BLOCCO DEL TRASFERIMENTO DI ALCUNI CANI DEL CANILE COMUNALE IN CAMPANIA: I MEZZI NON SONO A NORMA PER IL TRASFERIMENTO DI ANIMALI

 

18/03/2019

Per la seconda volta in pochi mesi, le guardie zoofile dell’OIPA di Palermo sono intervenute per tentare di impedire la deportazione di alcuni cani del canile comunale in una struttura di Caserta. Anche in questo caso, proprio come ad Ottobre, le guardie zoofile dell’OIPA hanno rilevato alcune irregolarità relativa ai mezzi di trasporto, risultati inadeguati sulla base del regolamento CE n°1/2005 (relativo al trasporto di animali vivi).

Uno dei due furgoni, infatti, non solo è privo delle griglie laterali fondamentali per permettere una corretta areazione durante il trasporto, ma è privo della finestra che consenta al conducente di vedere e controllare gli animali all’interno del vano posteriore. Inoltre, in entrambi i mezzi non ci sono gli adeguati canali di scolo o materiale assorbente per le deiezioni, la pavimentazione delle gabbie è fatto di grate, privo quindi del materiale antisdrucciolo richiesto dalla normativa, ed infine non sono presenti i rilevatori di temperatura, fondamentali per garantire delle adeguate condizioni di trasporto. Ci sono poi altre preoccupanti violazioni: non solo le gabbie sono sovrapposte, ma sono presenti delle rischiosissime ciotole per l’acqua di metallo, taglienti ed arrugginite, che potrebbero anche causare ferite mortali durante il trasporto.

Richiesto l’intervento dei NAS, nonostante le opposizioni e le rimostranze, le guardie zoofile dell’OIPA hanno quindi mostrato tutte le inadeguatezze dei mezzi da un punto di vista normativo, nonostante questo avesse l’omologazione da parte dell’ASP di Caserta. Proprio appellandosi a queste inadeguatezze le guardie zoofile dell’OIPA richiedono all’Assessorato della Salute di impedire questo ennesimo trasferimento in violazione di qualsiasi normativa.


CANILE DI PALERMO, LE GUARDIE ZOOFILE DELL’OIPA BLOCCANO IL TRASFERIMENTO DI 20 CANI DEL CANILE COMUNALE IN CAMPANIA: I MEZZI NON SONO A NORMA PER IL TRASFERIMENTO DI ANIMALI

11/10/2018

Un furgone non a norma, non omologato per il trasporto di animali vivi, con delle gabbie dalle dimensioni inadeguate, troppo vicine tra loro e senza le griglie di scolo, che costringerebbe i cani a viaggiare, per ben 10 ore, tra i propri escrementi: i controlli delle guardie eco-zoofile dell’OIPA di Palermo, effettuati nella mattina di giovedì 11 Ottobre presso l’ex mattatoio comunale di Palermo, hanno impedito la deportazione dei circa 20 cani che, dal canile della città siciliana, avrebbero dovuto raggiungere un’altra struttura in Campania.

Continuano le polemiche attorno al canile di Palermo: dopo la protesta, nei giorni scorsi, da parte delle associazioni di protezioni animale palermitane relativamente all’istituzione di un bando comunale del valore di 380 mila euro assegnato alla ditta SRL Dog’s Town, per la deportazione di circa 20 cani, con problemi comportamentali quali fobie ed aggressività, in una delle loro strutture in Campania per soli sei mesi.

Dopo che ieri, mercoledì 10 ottobre, il personale dell’ASP aveva bloccato il primo tentativo di trasporto dei cani da parte della ditta, a causa dell’inadeguatezza del mezzo, oggi le operazioni sono di nuovo bloccate grazie all’intervento delle guardie zoofile dell’OIPA di Palermo che, dopo aver allertato i Vigili ed i NAS, hanno fatto emergere delle grosse inadeguatezze del mezzo che avrebbe dovuto trasportare gli animali. Oltre alle problematiche relative alle gabbie, il mezzo non solo non risultava omologato per il trasporto degli animali vivi, come richiesto dal regolamento CE n° 1/2005 (relativo al trasporto di animali vivi) e dalla circolare del Ministero della salute del 3 maggio 2009, ma anche l’autista era privo del patentino necessario per il trasporto degli animali.

Ed è proprio in base a tali inadeguatezze che, anche oggi, i cani non lasceranno la struttura palermitana, dando possibilità agli appaltatori di riflettere sulla validità di coloro che hanno designato per un’operazione considerata non solo una grande perdita di denaro, ma anche una violenza verso cani, di cui il comune dovrebbe prendersi cura, le cui difficoltà comportamentali sarebbero solo acuite in seguito a questo cambio di detenzione. E sempre per protesta relativa a tale decisione che OIPA, con Animalisti Italiani Onlus e LNDC (Lega Nazionale del Cane) hanno organizzato un invio di mail all’amministrazione comunale per impedire questo spostamento.