Pur essendo vietato da un regolamento regionale, in Lombardia è purtroppo ancora diffusa la prassi di detenere i cani a catena, spesso relegati in un giardino solo con la funzione di cani da guardia o legati per evitare che sporchino o accedano in altre zone della casa.

A volte, però, c’è chi li lega solo per evitarne la fuga, come il caso di Rocky, un meticcio che quando il proprietario era a lavoro, viveva segregato all’interno di un locale situato in una corte nel comune di Corneliano. Il cane era tenuto legato ad una catena che si prolungava con un guinzaglio fissato al soffitto ed era oltretutto costretto a compiere quei pochi passi che gli erano concessi tra materiali pericolosi per la sua incolumità.

Dopo l’intervento delle guardie eco zoofile dell’OIPA di Milano, Rocky ha ritrovato la libertà e lo stesso locale in cui era presente la sua cuccia è stato sistemato e messo in sicurezza.

Ricordiamo che la catena è uno strumento di grande sofferenza per l’animale e incompatibile con la sua natura, vietato nella Regione Lombardia dal Regolamento regionale 13 aprile 2017 – n. 2, di attuazione della Legge regionale 33/2009 recante norme relative alla tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo.
Il Regolamento vieta l’uso della catena o di qualunque altro strumento di contenzione similare, salvo che per ragioni sanitarie certificate da un veterinario, con specificazione della diagnosi e della durata del trattamento, o per temporanee ragioni di sicurezza.

 

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