L’uomo è stato condannato, pena sospesa, ad un’ammenda e al rimborso delle spese processuali ad OIPA per la detenzione inadeguata e produttrice di gravi sofferenze di 8 cani

Aveva allestito un vero e proprio canile lager ed abusivo, in una struttura fatiscente e diroccata, in cui deteneva cani legati, chiusi in spazi angusti ed in terribili condizioni igienico-sanitarie: dopo il primo sequestro (qui la notizia), effettuato dalle guardie zoofile dell’OIPA di Agrigento nel 2014, arriva finalmente la condanna in primo grado per il proprietario, un quarantenne riberese recidivo in termini di maltrattamenti di animali, che, oltre alla confisca definitiva dei cani, dovrà pagare un’ammenda di 1500€ e rimborsare le spese processuali all’OIPA, costituitasi parte civile al processo.

La condanna arriva dopo pochi mesi dall’ennesimo intervento delle guardie zoofile dell’OIPA di Agrigento che, nel luglio di quest’anno, avevano di nuovo sequestrato presso la stessa struttura ben 16 cani in analoghe – se non peggiori – condizioni di maltrattamento (qui la notizia): cani costretti a vivere sui tetti sotto il sole cocente, altri rinchiusi in minuscoli recinti legati a catena ed altri ancora segregati in una stanza da mesi, tutti completamente circondati da un’enorme quantità di urina, feci e pane secco ormai rancido come unico alimento del quale cibarsi.

Ci troviamo purtroppo di fronte ad un grave caso di recidività, di accumulo e di maltrattamento di animali, e sicuramente questa condanna è una prima ed importante vittoria – afferma l’avv. Claudia Taccani, Responsabile sportello legale dell’OIPA Italia –  In casi di recidività senza pentimento come questa, non possiamo più limitarci ad intervenire con le guardie zoofile e sequestrare: abbiamo già richiesto al sindaco di emettere un’ordinanza che vieti a questa persone di detenere animali e non ci fermeremo finché non verrà emessa”.

 


ANCORA ORRORE A RIBERA (AG): PER LA TERZA VOLTA NEGLI ULTIMI 4 ANNI LE GUARDIE ZOOFILE OIPA INTERVENGONO IN UN VERO E PROPRIO LAGER PER CANI. SEQUESTRATI 16 ESEMPLARI CIRCONDATI DA FECI ED URINE, INTRAPPOLATI SUI TETTI, RINCHIUSI IN RECINTI O SEGREGATI IN STANZE DA MESI

30/07/2018

Cani costretti a vivere sui tetti sotto il sole cocente, altri rinchiusi in minuscoli recinti legati a catena ed altri ancora segregati in una stanza da mesi, tutti completamente circondati da un’enorme quantità di urina, feci e pane secco ormai rancido come unico alimento del quale cibarsi: questa l’agghiacciante situazione che hanno trovato le guardie eco-zoofile dell’OIPA di Agrigento, intervenute con i Carabinieri e personale ASP, in un rudere fatiscente nelle campagne di Ribera (AG) di proprietà di uomo già precedentemente indagato per reati di maltrattamento di animali.

Tra questi 16 cani, di varie età e sesso, denutriti, malati e tenuti in terribili condizioni igienico-sanitarie, le guardie zoofile hanno trovato anche una mamma con i propri cuccioli, intrappolati in una delle stanze del rudere, la cui unica uscita, un buco nel muro, era stato chiuso maldestramente da una tavola di legno. Oltre ai vari cani rinchiusi in recinti e legati a catena, altri esemplari erano letteralmente intrappolati sui tetti, impossibilitati a scendere, ed esposti costantemente alla luce del sole, costretti a cercare ombra da ripari di fortuna.

I cani, tutti senza microchip, sono quindi stati sequestrati e portati presso il canile comunale, fatta eccezione per uno dei cuccioli che, date le gravissime condizioni sanitarie, è stato preso in custodia dalle guardie zoofile OIPA e condotto d’urgenza in clinica veterinaria. Il proprietario, invece, è stato di nuovo denunciato per il reato di abbandono e di maltrattamento di animali ed è stato richiesto l’intervento dei servizi sociali vista la situazione di degrado sociale.

“Questo è ormai il terzo sequestro, negli ultimi 4 anni, che effettuiamo nei confronti di questa persona, in tutti i casi per analoghe situazioni di maltrattamento – afferma Enzo di Bella, coordinatore provinciale del nucleo delle guardie zoofile OIPA Agrigento – In casi di recidività senza pentimento come questa, non possiamo limitarci a sequestrare: attraverso i nostri legali abbiamo richiesto al sindaco ad emettere un’ordinanza che impedisca a queste persone di avere altri animali, in modo poi da poter poi intervenire rapidamente nel momento in cui commettono di nuovo il reato, senza aspettare i lunghi tempi della giustizia.”

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