Denunciata la proprietaria. I gatti, denutriti, disidratati ed in pessime condizioni igieniche, sono stati sequestrati e condotti d’urgenza in clinica veterinaria

Segregati, per due lunghi anni, e costretti a vivere ammassati in un trasportino da viaggio eccessivamente piccolo, senza la possibilità di uscire, muoversi o di distendere il collo, detenzione che gli ha causato la deformazione della postura e un’irregolare sviluppo della muscolatura: l’atroce prigionia di due gatti si è conclusa grazie al sequestro effettuato dal nucleo delle guardie zoofile dell’OIPA di Udine.

In seguito ad alcune segnalazioni dei cittadini del comune di Pagnacco (UD), che udivano miagolii e lamenti, le guardie zoofile dell’OIPA hanno iniziato le indagini e, intervenute sul posto, si sono trovate di fronte ad uno spettacolo agghiacciante: i due felini erano rinchiusi entrambi in una gabbietta funzionale al trasporto di un solo gatto, dalle dimensioni minime, da cui non uscivano se non sporadicamente, solo per qualche minuto, per mangiare pasta e pane annacquati. Completamente privi di acqua, i gatti erano fortemente denutriti, arrivando a pesare appena 2 kg (contro i circa 4,5 kg in condizioni normali). Ancora peggiori le condizioni igieniche: la gabbietta si trovava in una stanza senza ricambio d’aria ed il fondo grigliato della stessa era coperto da un tappetino in tessuto che aveva assorbito tutta l’urina ed emanava un odore nauseante, mentre le feci finivano in una cassetta posta sotto la gabbia.

La reclusione forzata di questi due gatti, dettata dalla volontà della proprietaria di non vedere il divano rovinato, li ha consumati, psicologicamente e fisicamente. Appena estratti, i due gatti dimostravano una postura scorretta e una difficoltà di deambulazione, probabilmente per l’atrofizzazione della muscolatura, causata dall’immobilità – dichiara Edoardo Valentini, coordinatore del nucleo guardie eco-zoofile dell’OIPA di Udine.

Sequestrati e condotti d’urgenza in clinica veterinaria i gatti sono ora sotto attenta osservazione mentre la proprietaria è stata denunciata per il reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenza (art. 727 codice penale).

 

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