Al termine di una indagine congiunta della Polizia Locale del comune di Torviscosa, in provincia di Udine, e del nucleo di guardie eco zoofile dell’OIPA, grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza poste in punti strategici del paese friulano, gli agenti sono riusciti a identificare e denunciare la persona che, lo scorso 2 maggio, alle 10.40 circa del mattino, ha gettato un cucciolo di cane di appena due giorni di vita all’interno di un contenitore per l’immondizia indifferenziata.

Il cucciolo era avvolto in un sacchetto di nylon chiuso con un nodo a sua volta racchiuso in un paio di scatole di cartone e presentava la zampina anteriore destra malformata.
Morte per soffocamento o tritato con il resto dell’immondizia dal letale macchinario presente sul mezzo che raccoglie i rifiuti: questi gli agghiaccianti scenari di quello che gli sarebbe potuto accadere se le sue urla non fossero state avvertite da una persona, il signor Franco, che sentendo il suo lamento, forse una delle sue ultime grida in cerca di aiuto, è immediatamente intervenuto allertando l’associazione “Amici di Poldo” che gli ha prestato assistenza e che lo sta tuttora accudendo.

Al termine delle indagini le guardie eco zoofile dell’OIPA hanno depositato la notizia di reato presso la Procura della Repubblica di Udine ottenendo così un decreto di ispezione al fine di accertare e denunciare l’autore del gesto e ricercare ulteriori prove all’interno della abitazione da allegare al fascicolo depositato presso il Pubblico Ministero titolare della indagine.

Grande soddisfazione da parte del sindaco del Comune di Torviscosa Enrico Monticolo, che dal momento in cui è venuto a conoscenza della notizia dell’abbandono del cucciolo, ha manifestato subito il suo disappunto disponendo immediatamente il via all’indagine grazie alla quale il responsabile di questo gesto ignobile è stato denunciato per maltrattamento e abbandono di animali.

Ora il cucciolo, un barboncino nano battezzato Leone, lotta con forza e cresce di giorno in giorno grazie alle meravigliose cure della signora Paola dell’associazione “Amici di Poldo” e, oltre alla vita, ha ottenuto giustizia.