Un’ordinanza del Ministero della Salute vieta e punisce con sanzioni pecuniarie l’uso del collare elettrico, per diverse sentenze della Corte di Cassazione l’utilizzo di questo dispositivo configura il reato di maltrattamento e molte leggi regionali ne vietano l’uso, ma l’assurdo è che non esiste una normativa che ne vieti espressamente la vendita, perciò chiunque può facilmente acquistare questo vero e proprio strumento di tortura, soprattutto tramite le vendite on-line, dove questo apparecchio viene descritto come assolutamente innocuo e indolore, quando di fatto è oramai dimostrato che congegni che procurano scosse elettriche provocano danni all’animale sia da un punto di vista fisico che psichico.

E anche se la legge regionale del Friuli Venezia Giulia ne vieta l’utilizzo, capita spesso che le guardie dell’OIPA nei loro sopralluoghi trovino cani dotati di collare elettrico antiabbaio, come accaduto nel caso di un bellissimo labrador, cui fortunatamente non sono state riscontrate particolari lesioni o anomalie del comportamento.

Rimosso il collare, le Guardie hanno provveduto ad elevare una sanzione amministrativa al proprietario che, ignaro del divieto di legge, credeva che avendolo trovato in commercio non si era posto minimamente il problema del suo utilizzo. Una perplessità che non giustifica certo l’impiego del dispositivo, ma che accomuna anche altri detentori oggetto di controllo da parte delle guardie e che mette in evidenza quanto sia assolutamente carente e privo d’efficacia l’attuale quadro normativo che non ne vieta la vendita.

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