Sono sempre tantissimi gli animali detenuti in condizioni incompatibili con la loro etologia, al punto tale che viene da pensare che per molte persone ingabbiare gli animali sia una cosa “normale e giusta”, perché li concepisce ancora come oggetti di proprietà e, dunque, da tenere sotto controllo. Persone che, probabilmente, anche per se stesse, sono incapaci di concepire  una vita libera al di fuori dei propri schemi e delle proprie gabbie mentali.
Perché chi conosce la libertà e sa cosa significhi essere libero, non può tollerare nessuna forma di prigionia per nessun essere vivente.

Rum e Tequila, due fratellini di 6 mesi, la libertà non l’avevano mai conosciuta probabilmente sin dalla nascita. Vivevano all’interno di una stia per polli, rinchiusi in un orto di proprietà, costretti a vivere senza un giaciglio e a mangiare avanzi di cibo tra le loro deiezioni. Una detenzione folle, degna solo di una mente malata.

Grazie a numerosi sopralluoghi delle guardie dell’OIPA di Ravenna, che dopo aver sanzionato il proprietario e riscontrato che i cuccioli venivano nuovamente detenuti in condizioni assolutamente non idonee a garantire il loro benessere, li hanno liberati, trovando loro anche una felice adozione di coppia.

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