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RENDE (CS). CANE DI QUARTIERE SEVIZIATO E UCCISO BRUTALMENTE. GUARDIE OIPA DI COSENZA
DENUNCIANO IL CASO ALLA PROCURA

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20/9/14

Si vorrebbe avere qualcosa da dire, si vorrebbero avere parole per introdurre, ma di fronte a certe assurdità ogni presentazione muore, lasciando spazio all’evidenza: la malvagità è ‘umana’, aggettivo tanto controverso, e mai risolto a quanto si può vedere.
Lo scorso I settembre, nella contrada Dattoli di Rende (CS), è stato ritrovato un cane morto. Non è morto investito, non è morto di vecchiaia, e nemmeno di stenti: lì intorno era conosciuto perché gironzolava libero e gli abitanti gli davano da mangiare. Era un cane tranquillo e pacifico. Non dava fastidio a nessuno, anzi con la sua fiduciosità rendeva più belle le giornate di chi lo conosceva.

Ma quel setter di nemmeno due anni è morto perché è stato ucciso. Da chi non ancora si sa. Si immagina di sicuro si sia trattato di qualche essere dotato di bassa intelligenza, oltre che di una vita piena di frustrazioni e di incapacità irrisolte. Perché la malvagità può rivelarsi mostruosa per un essere indifeso, ma porta sempre addosso gli stracci dell’inutilità vivente di chi la possiede, della sua banalità, della sua nullità.
Il setter ritrovato è stato segnalato alle Guardie Zoofile OIPA di Cosenza, che si sono ritrovate di fronte un quadro raccapricciante: il giovane cagnolino, che fino a quella mattina faceva le feste ai passanti, è stato ammazzato con un oggetto appuntito conficcato nel petto. Le lacerazioni e le ferite ancora aperte che presentava dimostrano che il cane è stato percosso e torturato prima del colpo che l’ha finito.
La piccola vittima sacrificata all’inutilità di questo essere umano, dopo l’uccisione, deve essere stata trascinata con una corda legata alla zampa posteriore, spostando il corpo ormai senza vita in una strada sterrata.

E’ stata presentata alla Procura della Repubblica di Cosenza una comunicazione di notizia di reato per violazione delle legge nazionale 189/2004 in materia di tutela animali di affezione precisamente art 544 bis cp  - (Uccisione di animali). – “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni.”  Sono in corso le relative indagini del nucleo di guardie OIPA.
Per informazioni sul caso o sull’attività delle Guardie Zoofile OIPA di Cosenza, è possibile contattare il coordinatore della Provincia di Cosenza, Mario Morelli, al tel 339/3433316, guardiecosenza@oipa.org.

 




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