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CANE LEGATO SU UN TETTO MUORE IMPICCATO:
LE GUARDIE ZOOFILE OIPA PESARO DENUNCIANO IL PROPRIETARIO

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Durante un sopralluogo destinato a un controllo pre-affido a Montecopiolo (PU), i volontari della sezione OIPA di Pesaro-Urbino hanno notato il corpo di un cane impiccato a una catena che pendeva dal tetto dell’edificio al quale era stata fissata. Il cane, ormai senza vita, era morto da alcune ore e sono quindi state immediatamente allertate le guardie zoofile OIPA e i carabinieri.

Il sopralluogo delle guardie zoofile OIPA ha permesso di verificare che il cane era stato legato sul tetto di una costruzione adibita a rimessa, senza un adeguato riparo, con una catena che superava ampiamente per lunghezza l’estensione del tetto stesso. L’animale, abbandonato a sé stesso,  è quindi andato incontro alla, facilmente presupponibile, morte per impiccagione in seguito, verosimilmente, ad un tentativo di salto o ad una caduta accidentale.

Il proprietario, sentito dalle guardie zoofile, ha dimostrato un completo disinteresse e menefreghismo per la sorte dell’animale, tanto da averne gettato le spoglie in un magazzino e da minimizzare l’accaduto sottolineando l’anzianità del cane. Di fatto, a seguito del controllo dell’iscrizione all’anagrafe canina, è emerso che il cane aveva solo 6 anni e non l’età dichiarata dal proprietario.

Visto le condizioni in cui l’animale era detenuto e l’atto di profonda negligenza e noncuranza che ha portato alla morte violenta, le guardie zoofile dell’OIPA hanno denunciato il proprietario per detenzione di animali in condizioni non idonee e produttive di gravi sofferenze e per maltrattamento di animali con l’aggravante della morte dello stesso (art. 727  e 544 ter. C.P.)

“Tutto in questa vicenda testimonia disinteresse e incuria nei confronti di un essere vivente, oltre alla totale irresponsabilità nella gestione del cane– sottolinea Simona Congiu, Coordinatore del nucleo di guardie zoofile OIPA della provincia di Pesaro-Urbino – Confidiamo nel lavoro della Procura della Repubblica di Urbino affinchè il colpevole venga punito secondo la legge, che per reati come questo prevede la reclusione da tre a diciotto mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro, affinchè venga dato un importante segnale a tutti coloro che continuano a detenere gli animali come oggetti inanimati privi di diritti di cui disporre a proprio piacimento.”

Per evidenziare tale messaggio l’OIPA Italia Onlus si costituirà parte civile nell’eventuale procedimento penale a carico del proprietario del cane.




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