Rinchiusi in una casa con le finestre perennemente chiuse, senza il minimo contatto con l’esterno e abbandonati a se stessi nella più totale incuria. Michele e Teddy, un gatto e un meticcio simil labrador, hanno vissuto per anni imprigionati dalla follia dei loro proprietari, un giovane di venticinque anni che viveva con la madre sofferente di disturbi psichici; seguita dai servizi sociali, presso l’abitazione dell’anziana donna e del figlio era già stato effettuato un sopralluogo da parte del servizio veterinario Usl.
Tuttavia, come troppo spesso accade in caso di problemi psicologici e sociali, gli animali passano in secondo piano e sono “sacrificati” in nome del solo benessere umano. A seguito dell’ispezione, infatti, l’Ausl aveva disposto che il cane e il gatto restassero presso quel domicilio e sotto la custodia dei proprietari.

Divenute operative nel comune di Bologna da gennaio 2012, le guardie eco zoofile OIPA non si dimenticano di questo caso, più volte segnalato alla sezione da alcuni cittadini, e decidono di intervenire. Giunte assieme ad una veterinaria presso l’abitazione la situazione di degrado umano che si presenta loro è sconcertante: escrementi di cane e gatto su tutto il pavimento e su parte dei muri, sangue rappreso di non precisata origine sulle piastrelle, sporcizia e disordine indescrivibili. I vetri delle finestre incrostati da anni di mancata pulizia e i battenti chiusi, probabilmente da sempre, completavano il quadro terrificante della scena.
La veterinaria, al termine della visita ai due animali, ne accerta lo stato di denutrizione e di disidratazione (soprattutto del gatto), e la necessità, per entrambi, di ricevere cure immediate.
In casa non vi era cibo né per il cane né per il gatto e non vi era alcuna ciotola presente per abbeverarsi.
Le guardie decidono di avviare un dialogo con la proprietaria nella speranza di poterla convincere a cedere gli animali. In data 1 aprile 2012 finalmente il figlio si decide a cedere il gatto (poi ribattezzato Michele) di 10 anni. Per il cane, invece, oppone una ferma resistenza.
Le guardie non demordono e dopo alcuni mesi di costanti controlli presso l’abitazione in cui erano custoditi Michele e Teddy (con i quali si accertavano delle loro condizioni di salute) in data 21 giugno 2012 riescono ad ottenere la proprietà del cane Teddy.
La sezione OIPA di Bologna si è occupata della cura di entrambi gli animali sostenendo notevoli sforzi economici. Teddy, in particolare, aveva problemi sia dermatologici sia alimentari e ha avuto bisogno di cure specifiche.
Michele è ora custodito presso l’oasi felina di Pianoro, gestita dai volontari OIPA in collaborazione con l’associazione “Una zampa sul cuore”, Teddy è stato in seguito adottato da una famiglia e, finalmente, è sereno e in perfetta salute.
|